Breve storia fino all'Unità d'Italia
Ultima modifica 30 maggio 2021
E' possibile supporre un primo insediamento da parte di tribù Liguri, popolazione di ceppo iberico con avanzate tecnologie belliche, che avrebbe scelto questo territorio per la posizione impervia ed i fitti boschi che lo rendevano facilmente difendibile. Intorno al 500 a.C. i territori padani furono interessati dalla calata dei Galli ed infine occupati dalle legioni romane. In seguito Carlo Magno fece dell'Astigiano una contea, che divenne territorio dei Vescovi di Asti nel 940.
L’antica Rupes è già citata in documenti del 999 come Castrum Genesii, dal nome della chiesetta che sorgeva sulla riva del fiume Tanaro, ma anche Roca Santi Genesii. Il nome attuale deriva probabilmente dalla famiglia De Ayracio, primi signori della rocca e del villaggio.
Un diploma del 26 gennaio 1041, rilasciato dal re Enrico III di Germania, ne conferma la proprietà al Vescovo di Asti, “cum capellis et silvis”, facendo presumere si trattasse di piccoli insediamenti abitativi sorti intorno alle cappelle dislocate all’interno di un’area boschiva. L’edificazione del castello viene attribuita al Vescovo di Asti.
Nel 1198, il vescovo Bonifacio I cedette la giurisdizione del feudo di Rocca al podestà del Comune di Asti, che intendeva trasformare il villaggio, rinominato Rocca d'Astisio, in una roccaforte militare a difesa del capoluogo. Ma la cessione non venne approvata dal papa ed ebbe inizio un lungo periodo di ostilità, con alterne fortune, tra la fazione favorevole al vescovo e quella favorevole agli astesi. Fu solo nel 1221 che il feudo di Rocca venne restituito alla Chiesa, con l’accordo che il Comune di Asti avrebbe potuto avvalersene come presidio per la difesa del proprio territorio.
A partire dal 1237 la Chiesa di Asti, pur mantenendo la proprietà del feudo, ne concesse i diritti signorili ai Cacherano (Cacherano, Cacayrano, De Cacairanis, De Caqueran ), famiglia nobile che, alleatasi anche per mezzo di matrimoni con le con le famiglie De Rocca e De Arazzo, creò un “Hospicium” dedito al commercio ed alla gestione di banchi di pegno nell'Europa del Nord. La fortuna economica che ne derivò consentì per lungo tempo alla famiglia di rivestire un importante ruolo politico a livello locale e nazionale.
Nel 1305 il castello venne assediato dal Principe di Acaja: dopo venti giorni di assedio venne distrutto e fu in seguito ricostruito dagli astesi.
Nel 1342 la Contea di Asti passò ai Visconti, duchi di Milano, e nel 1379 il vescovo di Asti concesse la fortezza di Rocca d’Arazzo direttamente al duca di Milano Gian Galeazzo Visconti: nel Codex Astensis, di alcuni anni posteriore, il castello di Rocca d'Arazzo è raffigurato con il Biscione dei Visconti e non più con la bandiera di Asti. Gian Galeazzo cedette poi i diritti del feudo alla famiglia Dal Verme, che li tramandò di generazione in generazione fino al conte imperiale Luigi Dal Verme, conte di Bobbio e Voghera.
Nel 1439 il duca di Milano, Filippo Maria Visconti, riconobbe a Brunone Cacherano il possesso del feudo di Rocca d'Arazzo, che lo tramandò ai suoi eredi. Nel 1499 la contea di Asti passò a Luigi XII ed infine all'imperatore Carlo V: da esso Giovanni Cacherano ottenne il diritto di battere moneta, ma la famiglia non si avvalse mai di questo privilegio.
Nel 1644, durante la guerra franco-spagnola, la fortezza venne nuovamente distrutta e smantellata dagli Spagnoli, che risparmiarono solo pochi tratti di mura.
I Cacherano si trasferirono alla corte sabauda di Torino sul finire del XV secolo e nel 1705 il feudo passò a Casa Savoia.
Da allora, la storia di Rocca ricalca le orme della storia del Regno e della Repubblica.
Castello di Rocca tratto dal Codex Astensis
Disegno tratto dal libro "Le fortezze dei Savoia"
Combattimento delle truppe napoleoniche sul Tanaro - 1796
Documento di epoca napoleonica - Novembre 1801
Avanzi del castello di Rocca - disegno non firmato, datato 17 settembre 1849
Attestato di merito scolastico - anno 1869/70