Chiesa Parrocchiale

Ultima modifica 14 maggio 2021

La bella Parrocchiale intitolata a Santa Maria Archenda ed ai compatroni Stefano e Genesio, con facciata curvilinea in cotto, venne edificata nel 1752 sulle fondamenta di un edificio più antico, come testimonia il campanile del XIV secolo in stile romanico. I quattro pinnacoli posti sulla cuspide sono una particolarità che lo rende unico in tutto l’Astigiano. Questa chiesa, dedicata a Dio Ottimo Massimo, venne rinnovata sovrapponendo allo stile gotico-romanico originario, lo stile barocco sia nella facciata che negli archi delle finestre, negli stucchi e nelle decorazioni. La data del rifacimento è testimoniata da una lapide in latino posta al di sopra del portale d’ingresso.
Al suo interno si presenta ad un’unica navata, separata dal Presbiterio da una balaustra in marmo, con quattro cappelle laterali decorate in stucco settecentesco ed illuminate da finestre baroccheggianti. Le volte e le pareti interne della chiesa sono interamente decorate: della primitiva decorazione (1780-1800) oggi rimane solo l’affresco sullo sfondo dell’abside, ammirevole per la giustezza dei colori e della costruzione prospettica con cui conclude la corsa delle pareti laterali, rappresentante un ricco baldacchino verde sostenuto da un colonnato con al centro un grande quadro di forma ovale raffigurante i santi protettori del paese.
Entrando in Chiesa dalla porta di destra si può ammirare un bellissimo Crocifisso ligneo del tardo Cinquecento.
La seconda cappella di destra custodisce il dipinto olio su tela della “Madonna con Bambino e San Antonio da Padova”, del sec. XVII: l’autore, in fase di accertamento è Bartolomeo Caravoglia (1620-1691), pittore italiano ritenuto allievo del Guercino.
Nella prima cappella a sinistra troviamo l’altare che ospita il dipinto olio su tela della “Madonna della cintola con Sant’Agostino e Santa Monica”, del sec. XVII, pregevole opera di Guglielmo Caccia detto “Moncalvo” (1568-1625).
Uno dei gioielli della parrocchia è il maestoso organo a canne “Giuseppe Candini 1906”. Si presenta con trentacinque canne a tre cuspidi centrali su un’unica campata, ma al suo interno ne contiene circa millecinquecento. Nel 2018 vennero effettuati accurati lavori di restauro dell’organo, che permisero altresì di ottenere una documentazione fotografica degli affreschi dietro ad esso celati. Al termine dei restauri, il Maestro Alessandro Bianchi tenne il concerto di inaugurazione.
Santa Maria Archenda, dal greco, è colei che porta aiuto, Maria Ausiliatrice.
San Genesio, mimo e comico di corte a Roma, per aver professato l'appartenenza al Cristianesimo, subì il martirio sotto Diocleziano. Viene considerato santo sia dalla Chiesa cattolica, che da quella ortodossa.
Santo Stefano, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi, fu protomartire, cioè tra i primi cristiani ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. Il suo martirio avvenne per lapidazione alla presenza di Paolo di Tarso, prima della conversione di quest’ultimo.


 


Panoramica sulla Parrocchiale


Facciata in cotto della Parrocchiale


Particolare dei pinnacoli


"Sotto al coro"


L'organo


Una delle fasi di restauro dell’organo


Particolare dell'affresco situato dietro all'organo


Particolare dell'affresco situato dietro all'organo


Madonna della cintola con Sant’Agostino e Santa Monica


Affresco absidale


Particolare dell’affresco absidale con veduta del paese


Crocifisso ligneo


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