Dall'Unità d'Italia alla II Guerra Mondiale

Ultima modifica 24 maggio 2021

Il Novecento si apre per Rocca con i successi e la tragica fine dell’ing. Enrico Cammarota Adorno, pioniere dell’aviazione, e con lo scoppio della Grande Guerra, che vede molti rocchesi impegnati al fronte distinguersi in atti di coraggio. Alla fine della guerra, per chi tornava, spesso minato nella salute, iniziava la strada non facile della ricostruzione.
Nel 1913 venne inaugurato il ponte sul Tanaro, costruito per volere del Sindaco, il Conte Giovanni Riccardi, e di tutta l’Amministrazione Comunale.
Poi gli anni del fascismo, che modificarono il volto del paese. Rocca si adattò, aderendo ai movimenti mussoliniani: le adunate e le esercitazioni in Piazza Castello (il nome abitualmente usato dai rocchesi per definire Piazza Marconi…) dei balilla, degli avanguardisti e delle piccole italiane. La maggior parte degli abitanti si iscrisse al Partito Nazionale Fascista e modificò le proprie abitudini partecipando alle iniziative avviate dal regime. Molti giovani si arruolarono volontariamente per combattere nella campagna in Africa Orientale, altri vi parteciparono in qualità di operai e tecnici per costruire strade e ferrovie, altri ancora, più intraprendenti, aprirono ristoranti e locali di ritrovo. Siamo però in zona di guerra e Modesto Fassio, medaglia al valore, caduto il 15 dicembre del 1935, ebbe il triste primato di essere ricordato come il primo caduto astigiano in Africa Orientale.
Rara nota positiva in questi anni tormentati fu l’inaugurazione, nel 1933 nella piana di Quarto d’Asti, di un campo d'aviazione intitolato al già citato Enrico Cammarota, caduto a Centocelle il 3 dicembre 1910. Ad inaugurare l’aeroporto fu il Generale Cesare Cornero, Commissario Prefettizio e quindi Podestà di Rocca.
Scoppiò poi il secondo conflitto mondiale e gli anni dal ’43 al ’45 videro il paese al centro di azioni di guerriglia partigiana e scontri sanguinosi che coinvolsero anche la popolazione civile: ancora oggi gli anziani ricordano gli scontri tra partigiani e forze nazifasciste sulle colline di Rocca, l’occupazione del paese da parte dei tedeschi il 2 dicembre 1944, gli sfollati e la reazione della resistenza nel gennaio del ’45.
Al termine del conflitto Rocca accolse i suoi soldati, reduci dalle zone di guerra, con la mente e il corpo segnati dal lungo conflitto e, in alcuni casi, dalla prigionia.


Testo dell'Inno


Iscrizione a socio della Società Agricola Operaia


Enrico Cammarota


Inaugurazione del ponte sul Tanaro


Adunata in Piazza Castello


Donne rocchesi ad un raduno dell'Opera Nazionale Dopolavoro

 


Primo caduto astigiano in Africa Orientale


Strada d'accesso al campo d'aviazione E. Cammarota


Inaugurazione del Campo d'Aviazione E. Cammarota


Gino Delaude nel campo di prigionia di Atlanta in Georgia


Luigi Delaude con altri reduci della campagna di Russia


 


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