La Resistenza
Ultima modifica 24 maggio 2021
Durante la guerra civile, combattuta tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, il nome Rocca d’Arazzo fu scelto per una Brigata della Resistenza, inquadrata nella II Divisione Autonoma Langhe.
Il paese, compreso nella Zona Liberata dell’Alto Monferrato e amministrata dalla Giunta Popolare di Governo, fu al centro di un pesante rastrellamento compiuto nei giorni 1 e 2 dicembre 1944 da truppe di fanteria nazifasciste, coadiuvate da mezzi corazzati leggeri e da una batteria di artiglieria, posata su un treno armato nei pressi di Castello d’Annone.
La battaglia di Rocca d’Arazzo vide i partigiani locali, schierati a difesa della collina, tenere in scacco per undici ore le forze tedesche e repubblichine, ed arrendersi, onde evitare che il bombardamento coinvolgesse la popolazione del paese, dopo aver perso il partigiano Giove, al secolo Giuseppe Bella, ed il civile Sebastiano Curletti.
L’azione delle formazioni partigiane Brigata Rocca d’Arazzo e 45° Brigata Garibaldi, servì a far fallire la manovra a tenaglia con cui i nazifascisti volevano annientare le forze della Resistenza, stanziate a Mombercelli ed operanti in una vasta zona compresa tra Nizza, Canelli e Santo Stefano Belbo.
A questo punto il paese venne occupato dai fascisti e in Municipio si insediò un presidio della Brigata Nera di Asti che, il 15 gennaio 1945, catturò due partigiani. Il 28 gennaio giunse in paese, dalla frazione Tocco di Mombercelli, un gruppo di partigiani della 100° Brigata Garibaldi per liberare i due compagni prigionieri. Negli scontri a fuoco che si susseguirono tra il cinema, l’osteria ed il Municipio, persero la vita il partigiano Oreste Piacenza, Mirko, un milite fascista ed una bimba di quattro anni, Carla Maria Campini, colpita da un proiettile vagante. Il presidio fascista dovette lasciare il paese, che restò nelle mani dei partigiani fino alla liberazione.
Targa commemorativa situata nella sede del Comune
La battaglia di Rocca d'Arazzo
Partigiani della Brigata Garibaldi
Tessera del Partigiano Giuseppe Palladino
Il Partigiano Remo Rissone
Croce per un partigiano in frazione Sant'Anna
Secondo da destra, Giuseppe Palladino "Sole".